venerdì 21 ottobre 2011

Cattivissimo me -Despicable Me (2010)


Durata 102 min
Regia Pierre Coffin, Chris Renaud
Soggetto Sergio Pablos
Sceneggiatura Ken Daurio, Cinco Paul
Produttore John Cohen, Janet Healy, Christopher Meledandri
Casa di produzione Illumination Entertainment


Doppiatori originali
Steve Carell: Gru
Kristen Wiig: Miss Hattie
Julie Andrews: mamma di Gru
Jason Segel: Vector
Miranda Cosgrove: Margo
Dana Gaier: Edith
Elsie Fisher: Agnes
Will Arnett: Mr. Perkins
Ken Jeong: scienziato
Danny McBride: Fred McDade
Russell Brand: Dr. Nefario

Doppiatori italiani
Max Giusti: Gru
Angela Brusa: Miss Hattie
Manuela Andrei: mamma di Gru
Edoardo Stoppacciaro: Vector
Rossa Caputo: Margo
Veronica Benassi: Edith
Arianna Vignoli: Agnes
Alessandro Budroni: Mr. Perkins
Franco Mannella: Fred McDade
Nanni Baldini: Dr. Nefario




Ieri sera ho visto Cattivissimo me.
Beh, un film che si lascia vedere...senza troppe pretese...
Forse più adatto ad una fascia under 18...
Parte più azzeccata del film sono i Minion (in inglese tirapiedi/adulatori) e le movenze di Gru, comicissimo il balletto finale...
Scettico all'inizio sulla scelta del doppiatore italiano di Gru (Max Giusti)  mi sono dovuto ricredere...

giovedì 20 ottobre 2011

Cenere (Marco Rinaldi) 2011

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Cenere... racconti partigiani in attesa di un aprile
 
Lo spettacolo di Rinaldi, Calcagno e Monforte debutta al Sipario Strappato di Arenzano. La Resistenza in Liguria tra dramma e allegria. Pubblichiamo un estratto dal libro omonimo

Cenere

All'interno di Cenere, Marco Rinaldi, narra con uno stile colloquiale, alcuni episodi meno conosciuti della resistenza. Tra momenti, a volte toccanti, a volte drammatici, altre volte conditi da allegria, la narrazione ci porta a rivivere le vicende con naturalezza, come se le ascoltassimo da un vecchio amico seduto con noi al tavolino di un bar.
Tre autori mutuati da diverse esperienze, per parlarci e raccontarci una storia di speranze, sogni, riscatto, amori. Amore per la libertà. Cenere è un viaggio nel mondo e nella vita della lotta partigiana in Liguria, il tutto affrontato senza moralismi né forzature, ma con empatia e condivisione. Il metodo affrontato dai tre autori è quello della narrazione teatrale, linguaggio che hanno perseguito componendo uno speciale ipertesto didascalico.
Marco Rinaldi è nato a Genova nel 1965. Da vent'anni fa il comico e fa parte del duo di cabaret Soggetti Smarriti. Ha partecipato a innumerevoli spettacoli e trasmissioni radiotelevisive. Il suo sogno attuale è quello di raccontare belle storie.
Lazzaro Calcagno è nato ad Arenzano nel 1962. È un attore, autore e regista teatrale di raro talento e ha avuto a che fare con i più grandi nomi del teatro italiano. I suoi testi e le sue regie, hanno ottenuto importanti riconoscimenti in tutta Italia. È direttore del teatro Il Sipario Strappato di Arenzano.
Matteo Monforte è nato a Genova nel 1976. Nella vita scrive per la televisione e il teatro. Collabora come autore con comici di Zelig e Colorado cafè. Ha pubblicato due romanzi: La Genova Male e Come siamo caduti in basso Oscar. 
Vorrei raccontare una storia.
Una storia, magari di quelle mai raccontate... di quelle che quando escono dalla bocca poi non sai più come riuscire a fermarle, una di quelle storie che le parole sono come un flusso e ti ci ritrovi avvolto come una spirale.
Una di quelle storie che non si sono mai sentite, che quando le racconti il pubblico va in delirio e poi ti acclama e ti aspetta all’uscita dei camerini per un autografo.
Una storia di questi tempi... in questi tempi dove non c’è più pazienza di ascoltarle.
Una di quelle storie che ti tengono incollato alla sedia e non sai più come uscire da quell’emozione che la parola trasmette.
Ecco, vorrei raccontarvi una storia così. E invece la storia che vi racconterò è una storia banale. Nient’altro che una storia normale che appartiene a molti di noi, ma che ti accorgi che se non la raccontassi si perderebbe per sempre… sarà perché in questi tempi arroganti si fa in fretta a dimenticare chi eravamo e chi siamo stati, anche se quello che eravamo e siamo stati è quello che siamo.
Questa storia ha un nome, il nome di un ragazzino.
Un ragazzino che si chiamava Renato Bisso.
E poi ha il nome di un prete, don Alfredo Cambiaso, parroco di Uscio.
È il 1945, verso fine aprile.
La 132° Wermacht di Sestri Levante decide di ritirarsi verso nord passando sulla Via del Sale. Ormai la disfatta è vicina. Genova è praticamente in mano ai partigiani e gli americani stanno arrivando, bisogna andare via e anche alla svelta.
Per poter raccogliere il maggior numero di truppe in ritirata i comandanti tedeschi decidono di passare da Recco e risalire la strada verso Uscio in modo da potersi accampare per breve tempo lungo i boschi di Tecosa. L’obiettivo è raggiungere il Po e poi andare a nord, sempre più a nord. A casa.
Ai 4000 soldati della Wermacht si uniscono 400 camicie nere, 1500 effettivi della Monterosa, 1000 del battaglione San Marco e reparti della kriegsmarine costiera, la marina militare tedesca.
Dovrebbero congiungersi anche i gruppi di artiglieria delle batterie di Uscio, però questo non avviene perché in paese entrano in azione la seconda brigata della divisione Matteotti e la brigata garibaldina Berto. I partigiani non permettono quindi il ricongiungimento degli artiglieri con la colonna in fuga.
La ritirata non avviene come i tedeschi hanno previsto, l’azione è bloccata, i partigiani sono dappertutto lì intorno. La situazione è in una fase di stallo e questo spaventa molto i crucchi, infatti decidono che bisogna mandare qualcuno in avanscoperta per capire come sono le strade, se si può passare di qua o se è meglio di là, e mandano gli uomini della Kriegsmarine.
I marinai tedeschi obbediscono, ma da perfetti lupi di mare, sui monti di Uscio, non fanno nemmeno in tempo a mettere il naso fuori che vengono subito intercettati e ridotti alla resa dai partigiani.
Roba da matti. Sei circondato in mezzo ai monti, intorno ci sono solo boschi e tu, in avanscoperta, mandi i marinai? Che cosa ti aspettavi?
Il nervosismo serpeggia, combattere un nemico invisibile ti fa saltare i nervi.
Piccoli gruppi di tedeschi e di fascisti tentano di sfuggire all’accerchiamento. Vengono catturati in gran numero. Arrivano anche i primi americani. Bisogna che ‘sti tedeschi si arrendano! E così iniziano le trattative.
Ci vuole un negoziatore. Un negoziatore neutrale, uno al di sopra delle parti e ai partigiani viene un’idea.
Come in una scena manzoniana, in piena notte, piombano nella canonica e chiedono al parroco di Uscio se se la sente di prendersi una briga non da poco: detto in poche parole, deve andare dai tedeschi e intimare la resa.
Il parroco è Alfredo Cambiaso, ed è un prete con la P maiuscola, oltre che un uomo con gli attributi. Armato di una buona dose di coraggio, alle 6 del mattino del 24 aprile, si presenta in località Cabona dal comando tedesco per trasmettere l’invito alla resa.
La giornata è meravigliosa, il sole è già spuntato dal monte di Portofino e il cielo è terso, azzurro e non c’è una nuvola in cielo.
Tutto sembra voler contribuire al successo della trattativa, infatti la risposta del tenente della polizia tedesca è:
«No! Nein! Nicht! Non se ne parla nemmeno!» e la accompagna con la promessa, nel caso di attacco da parte dei partigiani, di rifarsi sulla popolazione di Uscio e don Alfredo sa bene che queste cose, i tedeschi, sanno farle proprio bene!
Bel personaggio ‘sto tenente. Fa pure lo sbruffone con la sua rivoltella Luger P08 a portata di mano.
Insomma, non se ne fa nulla.
La prima pietra però è stata posata. È un inizio. Passano tre giorni fra continui abboccamenti, contatti e piccoli passi avanti. Il parroco è attivissimo, i partigiani sono tutt’intorno e i tedeschi vogliono raggiungere il Po, ma in quel versante, verso nord, i partigiani controllano tutte le strade.
Bisognerebbe dare un’accelerata anche perché Genova è ormai liberata. I tedeschi hanno già firmato la resa due giorni prima e gli americani sono arrivati l’indomani con le loro jeep, le sigarette e le musiche di Glenn Miller.
La situazione cambia improvvisamente all’alba del 27, quando gli americani, appena giunti a Gattorna, il paese dirimpetto ad Uscio, decidono di entrare in azione.
Dotati del solito pragmatismo stile USA e del solito loro modo di intendere la diplomazia, comunicano che è necessario evacuare Uscio perché alle 10 in punto bombarderanno.
Bombarderanno!
La sottile arte della negoziazione americana…                                                                           


 (da genova.mentelocale.it)

mercoledì 19 ottobre 2011

L'alba del pianeta delle scimmie (2011)


Titolo originale Rise of the planet of the apes.
Un film di Rupert Wyatt.
Con James Franco, John Lithgow, Freida Pinto, Brian Cox, Tom Felton.
David Oyelowo, Tyler Labine, Jamie Harris, David Hewlett, Ty Olsson, Madison Bell, Makena Joy, Kevin O'Grady, Sean Tyson, Jack Kuris, Tammy Hui


Sono andato a vedere questo film con aspettative a dir poco pessime...
Ho letto diverse recensioni e devo dire che mi aspettavo un film completamente diverso, sia nella trama che per la conclusione.
(Nota: Cmq mi sono ripromesso, dopo aver letto ovunque recensioni ottime su film come Drive - intendiamoci è un film piacevole, ma non un capolavoro da pieni voti - e pessime su questo di dare meno peso alle recensioni).

Devo dire che il film mi è piaciuto.
La pellicola si focalizza sulla figura centrale della scimmia Cesare (anche se, a mio giudizio, Caesar in inglese stava meglio),sviluppando un personaggio  credibile e molto espressivo.
James Franco forse un po' poco espressivo, ma sempre bravo. 
Un Draco Malfoy/Tom Felton ormai abbonato al ruolo di antipatico/insopportabile.

La fine del film poi è azzeccata e senza eccessi fastidiosi.
L'idea di fondere poi i titoli e parte del finale la trovo giusta.


Anche gli effetti speciali sono ben realizzati, senza mai cadute di tono (a trovare proprio un difetto c'è forse la troppa velocità e leggerezza nei volteggi dei primati).


Insomma un film che è una vera sorpresa.
Da vedere.

 Note sul cast:
-James Franco venne contattato per la parte di Rodman dopo il rifiuto di Tobey Maguire... (aggiungerei pericolo scampato :)

NOTE:

-Seguito:
A proposito di un eventuale seguito, il regista Rupert Wyatt ha affermato che il film termina con degli interrogativi e che potrebbe «sviluppare qualunque tipo di seguito, ma questo è solo l'inizio».

Lo sceneggiatore e produttore Rick Jaffa ha confermato che nel film sono presenti numerosi dettagli atti ad introdurre un seguito, compresa una versione dell'astronave comparsa nel film del 1968.
-La scimmia Cesare, già comparsa negli ultimi tre film della serie classica Fuga dal pianeta delle scimmie, 1999 - Conquista della Terra e Anno 2670 - Ultimo atto, nel ruolo del leader delle scimmie, ruolo che riprende anche in questa pellicola, guidando la rivolta che darà vita al pianeta delle scimmie

lunedì 17 ottobre 2011

Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento (2010)


Sceneggiato da Miyazaki con Keiko Niwa e affidato per la prima volta alla regia di Hiromasa Yonebayashi, principale animatore dei più noti lungometraggi del maestro,
Arrietty incanta lo spettatore.
Che dire... era da tempo che non vedevo un film meglio orchestrato.
Musiche spettacolari, dialoghi scarni ed azzeccati, una storia e dei personaggi che vanno diritti al cuore, disegni che sono veri dipinti...
Tutti i temi cari a  Miyazaki in questo film si fondono per dar vita ad una delle sue migliori creazioni.
Insomma Studio Ghibli ha fatto nuovemente centro.


Note:---------------------------------------------------------------------------------

Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento (借りぐらしのアリエッティ, Karigurashi no Arrietty, "Arrietty la prendimprestito") è un film animato giapponese prodotto nel 2010 dallo Studio Ghibli, tratto dalla serie di racconti fantasy per ragazzi Gli Sgraffignoli (The Borrowers) dell'autrice inglese Mary Norton. Gli stessi racconti nel 1997 avevano già ispirato il film I rubacchiotti per la regia di Peter Hewitt.
Il film, proiettato per la prima volta il 1º luglio 2010 in occasione del Tokyo International Forum Hall, ha segnato l'esordio alla regia del trentaseienne Hiromasa Yonebayashi che già si era messo in luce come animatore nei film La città incantata e Ponyo sulla scogliera. Alla sceneggiatura c'è Hayao Miyazaki, che aveva letto la storia in gioventù e che l'ha trasposta dall'originale ambientazione dell'Inghilterra degli anni 50, ad una Tokyo del 2010.
La colonna sonora è stata curata dalla cantante e musicista bretone Cécile Corbel, scelta dallo Studio Ghibli dopo che la cantante aveva inviato un cd di prova con un biglietto di presentazione dove rivelava che i film di Miyazaki avevano ispirato la sua musica.

lunedì 10 ottobre 2011

DRIVE (2011)


Regia: Nicolas Winding Refn Soggetto: James Sallis (romanzo)

Interpreti e personaggi:Ryan Gosling
Carey Mulligan: Irene
Ron Perlman: Nino
Bryan Cranston: Shannon
Christina Hendricks: Blanche
Albert Brooks: Bernie Rose
Oscar Isaac: Standard Guzman


Ieri sera ho rivisto Drive.
Beh, rileggendo il mio commento devo davvero cambiarlo.
Mi è piaciuto!!!
Geniale le musiche e i titoli scritti in rosa!
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Le battute al rallentatore... certo sono esagerate, ma contribuiscono a rendere "particolare" il film
e a caratterizzare ancora meglio il già azzeccatissimo personaggio principale.
Insomma una 2° visione davvero piacevole ! :)

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Poteva essere un film capolavoro... invece lascia diversi dubbi...
Resta comunque un film da vedere.

Plus del film: la recitazione del protagonista Ryan Gosling è esagerata, musiche fantastiche, regia del film.

Pecche principali del film (a mio avviso): Violenza gratuita esagerata, tempi morti belli ma a volte un po' pesanti, passato del protagonista tralasciato completamente (poteva spiegare molte cose sulla trama secondo me).

Mi riprometto di leggere il libro visto che:
"Il film presenta numerose differenze rispetto al romanzo mantenendone comunque l'atmosfera. Gli eventi, che nel libro sono divisi su due piani temporali diversi (presente e passato del protagonista), sono, nel film, concentrati in un unico blocco narrativo senza nessun flashback".

mercoledì 5 ottobre 2011

Super 8

 Scritto e Diretto: J.J. Abrams. 
 Prodotto: Steven Spielberg

Con: Kyle Chandler, Elle Fanning, Joel Courtney, Gabriel Basso, Noah Emmerich.

Film sicuramente da vedere.

Merita un 7... grazie ad una buona idea, una collaudata ambientazione anni '80 alla E.T. e per l'ottima interpretazione dei protagonisti.

Purtroppo però dal genio di J.J. Abrams mi aspettavo una trama diversa... più ricca e curata.

Difetti:
Non spiega molte cose... (vedi sotto)
Ci sono scene violente e con sangue... assolutamente evitabile... (alla Jurassic Park).

La caratterizzazione dei personaggi è tralasciata.

Peccato... poteva essere un film importante.


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Spoiler:
-Il professore si schianta contro un treno (che vola in aria per un tempo interminabile, nemmeno andasse alla velocità del suono), contromano, in pick up... e si salva??????!!!!

-Il protagonista trova la tana perché casualmente ha visto una luce nel cimitero... davvero tirata per i capelli questa...

-Il mostro ha questo modo di entrare in contatto con le persone toccandole, ma non lo usa mai eccetto con lo scienziato e il protagonista...

-Perchè alla fine la nave attira solo il pendaglio del ragazzo... è una forzatura troppo costruita ad hoc...

-La costruzione della nave è stata davvero lasciata all'immaginazione...
Vediamo "cubi" dalle funzioni sconosciute, furti inspiegati di forni microonde, motori delle auto, fili elettrici ecc.

-Senza senso anche le scene del mostro che uccide i militari o rapisce le persone e le appende nella sua tana sotterranea per poi mangiarlsele.
Il bello è che durante tutto il film cercano d'inculcare l'idea che l'alieno sarebbe buono...che è diventato così perché vittima degli esperimenti che ha dovuto subire per molti anni dagli scienziati.
Ringraziamo quindi lo scienziato che tanto fa per liberarlo e causa così molte morti tra i civili incolpevoli...
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