mercoledì 28 marzo 2012

Posti in piedi in paradiso (2012)

Regia Carlo Verdone
Soggetto Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Maruska Albertazzi
Sceneggiatura Carlo Verdone, Pasquale Plastino, Maruska Albertazzi
Produttore Aurelio De Laurentiis, Luigi De Laurentiis
Distribuzione (Italia) Filmauro
Scenografia Luigi Marchione
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Interpreti e personaggi:
Carlo Verdone: Ulisse Diamanti
Marco Giallini: Domenico Segato
Pierfrancesco Favino: Fulvio Brignola
Diane Fleri: Claire
Micaela Ramazzotti: Gloria
Nicoletta Romanoff: Lorenza
Nadir Caselli: Gaia

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Verdone ci racconta la storia di 3 miserabili moderni.
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Le migliori parti del film sono sicuramente quelle in cui Carlo Verdone, Marco Giallini, Pierfrancesco Favino sono assieme.
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-Verdone recita più con le espressioni che con veri dialoghi.
-Favino ricalca sempre gli stessi stereotipi nel recitare ... come nelle poche commedie che ho visto con lui tra i protagonisti...
Sono curioso e mi riprometto di vederlo in un film di genere diverso...
-Micaela Ramazzotti invece è irritante... fortunatamente verso fine film migliora la sua interpretazione...
-Gallini mediocre...

Ho trovato il film scorrevole. Si lascia guardare insomma...

Mi sono piaciute molto le musiche e come ha caratterizzato il suo personaggio.
La scena peggiore, secondo me, è quella in cui tentano di fare il furto.
L'ho trovata: scontata scadente, deprimente, triste... ma è il mio giudizio... al cinema c'era gente con i crampi dal ridere...   ...  ... sarà...
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mercoledì 21 marzo 2012

The Social Network (2010)




Regia David Fincher
Soggetto Ben Mezrich
Sceneggiatura Aaron Sorkin
Produttore Dana Brunetti, Ceán Chaffin, Michael De Luca, Scott Rudin
Produttore esecutivo Aaron Sorkin, Kevin Spacey
Casa di produzione Columbia Pictures
Relativity Media
Michael De Luca Productions
Scott Rudin Productions
Trigger Street Productions
Distribuzione (Italia) Sony Pictures
Fotografia Jeff Cronenweth
Montaggio Kirk Baxter, Angus Wall
Musiche Trent Reznor, Atticus Ross
Scenografia Donald Graham Burt
Costumi Jacqueline West
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Interpreti e personaggi
Jesse Eisenberg: Mark Zuckerberg
Andrew Garfield: Eduardo Saverin
Justin Timberlake: Sean Parker
Armie Hammer: Cameron e Tyler Winklevoss
Max Minghella: Divya Narendra
Brenda Song: Christy Lee
Rashida Jones: Marylin Delpy
Joseph Mazzello: Dustin Moskovitz
Rooney Mara: Erica Albright
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Doppiatori italiani
Davide Perino: Mark Zuckerberg
Lorenzo de Angelis: Eduardo Saverin
Gabriele Lopez: Sean Parker
Marco Vivio: Cameron e Tyler Winklevoss
Gianfranco Miranda: Divya Narendra
Elena Perino: Christy Lee
Barbara De Bortoli: Marylin Delpy
Simone Veltroni: Dustin Moskovitz
Chiara Gioncardi: Erica Albright

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Facebook: Film incentrato sui fondatori e sul fenomeno popolare che ha creato.
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Il film mi è piaciuto.
Bravi gli attori.
David Fincher descrive perfettamente il vuoto/ l'ansia di relazionarsi con il prossimo/ la voglia di diventare ricchi e rispettati.
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La pellicola scivola via veloce e mantiene attiva l'attenzione dello spettatore.
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Il regista riesce a incuriosire lo spettatore miscelando sapientemente: avvocati, programmatori, nerd, giovani rampanti, matricole impazienti di iscriversi ad una delle varie fratellanze del college...
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Da vedere sicuramente!


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Nota: Il film fa pensare alla famosa frase di Groucho Marx: "Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me" (dimissioni di Groucho dal Friar's Club di Hollywood).
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Riconoscimenti  :
2011 - Premio Oscar
Migliore sceneggiatura non originale a Aaron Sorkin
Miglior montaggio a Kirk Baxter e Angus Wall
Miglior colonna sonora a Trent Reznor e Atticus Ross
Nomination Miglior film a Scott Rudin, Dana Brunetti, Michael De Luca e Ceán Chaffin
Nomination Migliore regia a David Fincher
Nomination Miglior attore protagonista a Jesse Eisenberg
Nomination Migliore fotografia a Jeff Cronenweth
Nomination Miglior sonoro a Ren Klyce, David Parker, Michael Semanick e Mark Weingarten
2011 - Golden Globe
Miglior film drammatico
Migliore regia a David Fincher
Migliore sceneggiatura a Aaron Sorkin
Miglior colonna sonora a Trent Reznor e Atticus Ross
Nomination Miglior attore in un film drammatico a Jesse Eisenberg
Nomination Miglior attore non protagonista a Andrew Garfield
2011 - Premio BAFTA
Migliore regia a David Fincher
Migliore sceneggiatura non originale a Aaron Sorkin
Miglior montaggio a Kirk Baxter e Angus Wall
Nomination Miglior film
Nomination Miglior attore protagonista a Jesse Eisenberg
Nomination Miglior attore non protagonista a Andrew Garfield
2011 - Premio César
Miglior film straniero a David Fincher
2010 - National Board of Review Award
Miglior film
Migliore regia a David Fincher
Miglior attore protagonista a Jesse Eisenberg
Migliore sceneggiatura non originale a Aaron Sorkin
2011 - Kansas City Film Critics Circle Award
Miglior film
Migliore sceneggiatura non originale a Aaron Sorkin
 2011 - Critics' Choice Movie Award
Miglior film a David Fincher
Migliore sceneggiatura non originale a Aaron Sorkin
Miglior colonna sonora a Trent Reznor e Atticus Ross
Nomination Miglior cast
Nomination Migliore regia a David Fincher
Nomination Miglior attore protagonista a Jesse Eisenberg
Nomination Miglior attore non protagonista a Andrew Garfield
Nomination Miglior montaggio a Kirk Baxter e Angus Wall
Nomination Miglior sonoro a Ren Klyce, David Parker, Michael Semanick e Mark Weingarten
2010 - Los Angeles Film Critics Association Award
Miglior film
Migliore regia a David Fincher
Migliore sceneggiatura non originale a Aaron Sorkin
Miglior colonna sonora a Trent Reznor e Atticus Ross
2011 - MTV Movie Award
Miglior film
Miglior performance rivelazione a Andrew Garfield
Miglior battuta ("If you guys were the inventors of Facebook, you'd have invented Facebook.") a Jesse Eisenberg
Miglior battuta ("...A million dollars isn't cool. You know what's cool?" "A billion dollars. And that shut everybody up.") a Justin Timberlake e Andrew Garfield
Migliore performance maschile a Jesse Eisenberg
2010 - Satellite Award
Miglior film drammatico
Migliore regia a David Fincher
Migliore sceneggiatura non originale a Aaron Sorkin
Nomination Miglior attore in un film drammatico a Jesse Eisenberg
Nomination Miglior attore non protagonista a Andrew Garfield
Nomination Miglior montaggio a Kirk Baxter e Angus Wall
Nomination Miglior colonna sonora a Trent Reznor e Atticus Ross
2010 - Screen Actors Guild Award
Nomination Miglior cast
Nomination Miglior attore protagonista a Jesse Eisenberg
2010 - New York Film Critics Circle Award
Miglior film
Migliore regia a David Fincher

mercoledì 14 marzo 2012

Revolutionary Road (2008)


Regia Sam Mendes
Soggetto Richard Yates
Sceneggiatura Justin Haythe
Produttore Scott Rudin, Sam Mendes, John Hart, Bobby Cohen
Distribuzione (Italia) Universal Pictures
Fotografia Roger Deakins
Montaggio Tariq Anwar
Musiche Thomas Newman
Scenografia Kristi Zea
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Interpreti e personaggi
Leonardo DiCaprio: Frank Wheeler
Kate Winslet: April Wheeler
Michael Shannon: John Givings
Kathy Bates: Mrs. Helen Givings
Kathryn Hahn: Milly Campbell
Max Casella: Ed Small
Zoe Kazan: Maureen Grube
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Doppiatori italiani
Francesco Pezzulli: Frank Wheeler
Chiara Colizzi: April Wheeler
Pierfrancesco Favino: John Givings
Lorenza Biella: Mrs. Helen Givings
Ilaria Giorgino: Milly Campbell
Domitilla D'Amico: Maureen Grube


Solitamente non è il mio genere di film...
Comunque questa pellicola mi è piaciuta, anche grazie alla splendida recitazione di tutto il cast...
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DiCaprio  lo definirei gigantesco...
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Kate Winslet è bravissima. Riesce ad interpretare una donna a noi molto contemporanea, vogliosa di mettersi in gioco e di ribellarsi ai solidi schemi della classica e tradizionale famiglia americana anni '50...
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Assistiamo alla storia di questa coppia, piena di idee e voglia di vivere, formata da due giovani anticonformisti che alla fine però deve tristemente rassegnarsi ad un futuro per loro già scritto .
Assistiamo alle loro frustazioni,  alla loro paura di cambiare, alle loro nevrosi e difficoltà ad uscire dagli schemi...
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Un film non facile... a tratti struggente, ma che non annoia mai.

Riconoscimenti:
2009 - Premio Oscar
Nomination Miglior attore non protagonista a Michael Shannon
Nomination Migliore scenografia a Kristi Zea e Debra Schutt
Nomination Migliori costumi a Albert Wolsky
2009 - Golden Globe
Miglior attrice in un film drammatico a Kate Winslet
Nomination Miglior film drammatico
Nomination Migliore regia a Sam Mendes
Nomination Miglior attore in un film drammatico a Leonardo DiCaprio
2009 - Premio BAFTA
Nomination Miglior attrice protagonista a Kate Winslet
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Justin Haythe
Nomination Migliore scenografia a Kristi Zea e Debra Schutt
Nomination Migliori costumi a Albert Wolsky
2008 - Chicago Film Critics Association Award
Nomination Miglior attore non protagonista a Michael Shannon
2008 - Las Vegas Film Critics Society Award
Miglior attrice protagonista a Kate Winslet
 2008 - London Film Critics Circle Award
Attrice dell' anno a Kate Winslet
2008 - Vancouver Film Critics Circle Awards
Miglior attrice protagonista a Kate Winslet
2008 - St. Louis Gateway Film Critics Association Award
Miglior attrice protagonista a Kate Winslet
2009 - Palm Springs International Film Festival
Miglior cast
2008 - Satellite Award
Miglior attore non protagonista a Michael Shannon
Nomination Miglior film drammatico
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Justin Haythe
Nomination Miglior attore in un film drammatico a Leonardo DiCaprio
Nomination Migliore scenografia a Kristi Zea e Debra Schutt
2009 - Screen Actors Guild Award
Nomination Miglior attrice protagonista a Kate Winslet
2008 - Southeastern Film Critics Association Award
Nomination Miglior film

giovedì 8 marzo 2012

This Must Be the Place (2011)


Regia Paolo Sorrentino
Soggetto Paolo Sorrentino
Sceneggiatura Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
Produttore Nicola Giuliano, Francesca Cima, Andrea Occhipinti, Michèle Petin, Laurent Petin, Ed Guiney, Andrew Lowe
Produttore esecutivo Ronald M. Bozman
Viola Prestieri
Casa di produzione Medusa Film, Indigo Film, Lucky Red, ARP Sélection, Element Pictures
Distribuzione (Italia) Medusa Film
Fotografia Luca Bigazzi
Montaggio Cristiano Travaglioli
Musiche David Byrne, Will Oldham
Scenografia Stefania Cella
Costumi Karen Patch
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Interpreti e personaggi:
Sean Penn: Cheyenne/John Smith
Frances McDormand: Jane
Eve Hewson: Mary
Judd Hirsch: Mordecai Midler
Kerry Condon: Rachel
Harry Dean Stanton: Robert Plath
Joyce Van Patten: Dorothy Shore
Olwen Fouéré: madre di Mary
Shea Whigham: Ernie Ray
Heinz Lieven: Aloise Lange
David Byrne: se stesso
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Doppiatori italiani:
Massimo Rossi: Cheyenne
Antonella Giannini: Jane
Letizia Ciampa: Mary
Stefano De Sando: Mordecai Midler
Myriam Catania: Rachel
Carlo Valli: Robert Plath
Giuliana Lojodice: Dorothy Shore
Ada Maria Serra Zanetti: madre di Mary
Rodolfo Bianchi: Ernie Ray
Omero Antonutti: Aloise Lange
Fabrizio Pucci: David Byrne
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Premi
Festival di Cannes 2011: Premio ecumenico

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Un film davvero particolare...
Allucinato, cinico, a tratti comico...e potrei andare avanti...
Sorrentino si perde e ci fa perdere e confondere durante la "lunga" narrazione delle vicende dello stralunato/"bruciato" Cheyenne...
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Sean Penn è fantastico... recita praticamente da solo e dicendo pochissime azzeccate battute o versi...
Insomma un film da gustarsi sopportando una narrazione allucinata e soporifera e che si avvale di immensi silenzi...
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Spiegazione del film (gentilmente fornita da Internet):
1) Cheyenne è una rock star in declino, celebre negli anni ottanta come leader del gruppo musicale dei Fellows. Da diversi anni ha scelto un esilio volontario nella sua grande casa di Dublino, dove vive con la compagna Jane. Proprio la compagna e i numerosi fan, che lo vedono ancora come un'icona, cercano di spingerlo a tornare sulle scene, ma lui depresso e ansioso non crede più nel potere taumaturgico del rock. Tra l'altro due suoi giovani fans hanno deciso di suicidarsi dopo che avevano sentito le sue canzoni (ti ricordi il vecchietto che gli dice:"quante volte devo dirle di non venire sulla tomba dei miei figli?")

2) E' una metafora: è la tragedia di un popolo, quello indiano, costretto dall’uomo bianco al silenzio e a vivere nel nulla assoluto delle riserve a loro destinate. Come è una metafora il respiro del bisonte, anch’esso simbolo di uno sterminio subito, che osserva la casa del criminale nazista, simbolo di uno sterminio perpetrato.

3) Perché uccidere un tale mostro sarebbe stato diventare lui stesso un mostro (te lo ricordi il vecchietto nel negozio di armi?) e poi lo ha condannato ad un martirio peggiore: nudo, nella neve e nel gelo. Ti ricordo il girone infernale di Dante... quello dei traditori: il contrappasso dei traditori è il gelo. Innanzi tutto il gelo che avvolge i traditori può essere messo in relazione con il freddo e la durezza "del cuore" necessario a chi compia con lucidità un tradimento, magari nella freddezza della premeditazione, in contrapposizione con il calore umano (o il fuoco della carità, come Dante la ritrarrà personificata nel Paradiso terrestre, sulla sommità del Purgatorio). Inoltre essi rappresentano il massimo della degradazione umana, essendo il loro peccato il più grave dell'Inferno e sono retrocessi nella loro immobilità a "pietre-umane" (pensa al già grave degradamento dei ladri trasformati in serpenti o dei suicidi in sterpi, tutto sommato creature ben superiori alle pietre inanimate).

4) Perché è fuggito il figlio, sempre per "colpa" delle canzoni di Cheyenne. Vuoi sapere perché una madre aspetterebbe anche una vita il figlio che è fuggito? Amore.

5/6) Perché ha fumato la sigaretta offerta dal grassone all'aeroporto (una metafora ovviamente).
Tra l'altro ha preso un aereo (lo avevi notato?) lui che prima ne era terrorizzato.
Perché il suo viaggio è terminato e dopo ogni viaggio si torna cambiati.
Ti ricordi? Lui non aveva mai fumato... la madre alla finestra gli ha detto:"Solo i bambini non fumano".
Lui adesso è cambiato, è diventato un uomo.

mercoledì 7 marzo 2012

The Breakfast Club (1985)

Genere Commedia
Regia John Hughes
Soggetto John Hughes
Sceneggiatura John Hughes
Produttore Gil Friesen
Fotografia Thomas Del Ruth
Montaggio Dede Allen
Effetti speciali William H. Schirmer
Musiche Keith Forsey
Scenografia Jennifer Polito
Costumi Marilyn Vance
Trucco Ron Walters
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Interpreti e personaggi
Emilio Estevez: Andrew 'Andy' Clark
Anthony Michael Hall: Brian Johnson
Judd Nelson: John Bender
Molly Ringwald: Claire Standish
Ally Sheedy: Allison Reynolds
Paul Gleason: Richard Vernon, il preside
John Kapelos: Carl, il bidello
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Doppiatori italiani
Mauro Gravina: Andrew 'Andy' Clark
Fabio Boccanera: Brian Johnson
Tonino Accolla: John Bender
Fiamma Izzo: Claire Standish
Giuppy Izzo: Allison Reynolds
Sandro Iovino: Richard Vernon, il preside
Massimo Rinaldi: Carl, il bidello

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Purtroppo ho visto questo film nel 2012 e non nel 1985... quindi il mio giudizio ne ha risentito...
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L'ho trovato pesantissimo... una noia mortale...
Mi sono sforzato quasi tutto il tempo... per tenere viva l'attenzione ... ma (cosa che non mi succede mai) verso la fine ho alzato bandiera bianca...
Ho letto comunque il finale...
Me ne dispiace, ma l'ho trovato superato e "per me" estenuante...