martedì 28 febbraio 2012

Porco Rosso (1992)


Genere animazione
Regia Hayao Miyazaki
Soggetto Hayao Miyazaki, Hikōtei Jidai (manga)
Sceneggiatura Hayao Miyazaki
Produttore Toshio Suzuki
Produttore esecutivo Yoshio Sasaki, Sokai Tokuma, Yasuyoshi Tokuma, Matsuo Toshimitsu
Casa di produzione Studio Ghibli
Distribuzione (Italia) Lucky Red
Art director Yoshitsu Hisamura
Animatori Megumi Kagawa, Toshio Kawaguchi
Fotografia Atsushi Okui
Montaggio Hayao Miyazaki
Effetti speciali Kaoji Tanifuji, Setsuko Tamai, Tomoji Hashizume
Musiche Joe Hisaishi, Tokiko Kato (compositore della canzone-tema "Toki ni wa Mukashi no Hanashi o")
Scenografia Katsu Hisamura

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Doppiatori originali:
Shuichiro Moriyama: Porco Rosso
Akio Otsuka: Donald Curtis
Tokiko Kato: Madame Gina
Akemi Okamura: Fio Piccolo
Tsunehiko Kamijo: Mamma Aiuto Boss
Sanshi Katsura: Mr. Piccolo

Doppiatori italiani:
Gualtiero Cannarsi: (dialoghi italiani e direzione del doppiaggio)
Massimo Corvo: Porco Rosso
Fabrizio Pucci: Donald Curtis
Roberta Pellini: Madame Gina
Joy Saltarelli: Fio Piccolo
Paolo Buglioni: Boss Mamma Aiuto
Massimo De Ambrosis: Ferrarin
Armando Bandini: Mr. Piccolo
Roberto Draghetti: Boss Francese
Gerolamo Alchieri: Boss Siciliano
Carlo Reali: Boss Austroungarico
Paolo Marchese: Sgherro con maglia rossa di Boss M.A.
Luigi Ferraro: Sgherro fuciliere di Boss M.A.
Elena Magoia: Nonna
Franco Mannella: Giornalista
Bruno Conti: Barista

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Uscito in Giappone nel 1992, a novembre 2010 finalmente (e fortunatamente) arriva anche nelle nostre sale cinematografiche.
Devo dire che Hayao Miyazaki riesce, in ogni sua opera, a lasciarmi senza parole.
Tratta ogni tema... crea sempre storie diverse... emoziona e commuove... incolla lo spettatore alla poltrona regalando momenti di divertimento, d'azione e di riflessione...
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Trama:
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Marco Pagot è un asso dell'aviazione militare italiana che, in seguito ad un misterioso incidente durante la Prima Guerra Mondiale, al quale sopravvive miracolosamente, assume per magia l'aspetto di un maiale antropomorfo.
Abbandona dunque l'aeronautica e la vita mondana e si ritira, guadagnandosi da vivere con le taglie poste sui pirati dell'aria che combatte con il suo monoplano dipinto di rosso (da cui il soprannome "Porco Rosso").
Il film segue le sue avventure tra l'Istria e Milano, in un'Italia immaginaria mostrata attraverso splendide vedute aeree, nel conflitto con un pilota americano, con i pirati e con il fascismo.

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Temi:.
Porco Rosso, pur nella bizzarria tematica e nell'anomalia dell'ambientazione che ne costituisce il fascino, è fedele ai temi del maestro dell'animazione giapponese, come quello della maledizione (la metamorfosi suina di Marco come quella dei genitori di Chihiro ne La città incantata o la malattia di Ashitaka in Princess Mononoke), il volo (con i duelli aerei di fantasiosi velivoli), la presenza di un personaggio femminile adolescente, la rinuncia ad una distinzione netta tra buoni e cattivi.
Più in particolare, la metafora dell'uomo-maiale si presta a più interpretazioni. In chiave buddhista, il maiale rappresenta i difetti dell'uomo, ma è anche vero che il maiale è un animale simpatico a Miyazaki, tanto che lo Studio Ghibli è anche detto buta-ya (la casa del porco) per via di un'insegna vittoriana raffigurante un maiale che campeggia sul portico dell'edificio. Nella prima stesura del soggetto, le composizioni grafiche Zassō notō, poi, il personaggio di Marco era un vecchio maiale che seduce la ragazzina ed è poi riscattato dal suo amore, ma nel film di questo non v'è più traccia, anche se la connotazione erotico-estetica rimane, dato che l'uomo-maiale è anche il fascino maschile che prescinde dalla bellezza. Probabilmente, però, le due letture privilegiate della metafora riguardano due aspetti diversi del personaggio, uno pubblico e l'altro privato. "Porco rosso" può leggersi, infatti, come insulto fascista, dal momento che la posizione politica di Marco è chiara nella sua scelta contro il regime, che lo ha per questo messo all'indice, riducendolo ad essere un reietto cacciatore di taglie. D'altra parte, Marco si sente un maiale per essere l'unico sopravvissuto alla battaglia aerea in cui sono morti tutti i suoi compagni, fatto considerato disonorevole dai giapponesi.
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Musiche: 
Da segnalare la colonna sonora di Joe Hisaishi, collaboratore abituale, oltre che di Miyazaki, anche di Takeshi Kitano.
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Riferimenti:.
-Il nome del protagonista, Marco Pagot, è un omaggio ai fratelli Nino e Toni Pagot, famosi fumettisti italiani, creatori ad esempio del personaggio di Calimero, e i cui figli Marco e Gi Pagot hanno collaborato con Miyazaki alla creazione della serie di animazione Il fiuto di Sherlock Holmes.

-Il primo pilota dei due caccia appartenenti alla grande nave da crociera è Francesco Baracca, che è realmente stato un grande aviatore italiano nella prima guerra mondiale a cui sono dedicati aeroclub e strade.

-Il secondo pilota è Adriano Visconti, asso della seconda guerra mondiale con dieci vittorie al suo attivo.

-Un disegno della Mole Antonelliana compare nei titoli di coda.
-Uno dei personaggi è un aviatore ex commilitone di Porco Rosso di nome Ferrarin, che, pur entrato nell'aviazione militare fascista, nella storia aiuta Marco in onore alla vecchia amicizia. Un aviatore di nome Arturo Ferrarin è realmente esistito e nel 1920 ha coperto per la prima volta il percorso aereo Roma-Tokyo. Ferrarin ha effettivamente pilotato, nella Coppa Schneider del 1926, l'idrocorsa Macchi M.39 con cui lo si vede in una scena affiancare il velivolo di Porco Rosso.
-Quando Porco Rosso ripara il suo aereo lo porta dal costruttore dello stesso, la "Piccolo SPA", il cui titolare gli propone un nuovo motore (un FIAT A.S.2, vincitore della Coppa Schneider del 1926, vinta dall'italiano Mario de Bernardi) sui cui compare la scritta "Ghibli", soprannome del bimotore multiruolo della seconda metà degli anni trenta, Caproni Ca.309. Il nome dello studio cinematografico fondato dal regista (Studio Ghibli) è infatti anche un tributo alla passione di Miyazaki per la storia dell'aeronautica.
-Un "cameo" dello Studio Ghibli è presente anche durante la fuga in camion dalla polizia fascista in cui, oltre il finestrino del lato guida, si intravede un'insegna di una pensione, la "Pensione Ghibli".
Benché l'iconografia ed il merchandising posteriore al film lo identifichino come SIAI S.21 (citato anche erroneamente come Savoia S.21 o Savoia-Marchetti S.21), Porco Rosso pilota un idrovolante di fantasia ispirato a due velivoli realmente esistiti: il SIAI S.12/S.13 biplano idrovolante da ricognizione/caccia e il Macchi M.33 monoplano idrovolante da competizione. Il SIAI S.21 è, contrariamente a quello protagonista del film, un biplano.
"Mamma aiuto", nome di una delle bande di pirati, è una citazione di Mammaiut, soprannome dell'idrovolante CANT Z.501, diventato poi il grido di reparto del 15º Stormo SAR.
L'aereo pilotato dal personaggio statunitense Donald Curtis è un Curtiss R3C-2, di produzione americana. Questo aereo vinse la Coppa Schneider nel 1925.
Nella scena in cui Marco ricorda i compagni caduti appaiono dei Macchi M.5 della prima guerra mondiale. Gli aerei nemici nella stessa scena sembrano essere degli Hansa-Brandenburg CC austriaci.
Nel film compare anche un Savoia-Marchetti S.55.
I personaggi dei Pirati hanno (o daranno) varie ispirazioni: si va da Lepka di Conan il ragazzo del futuro (il pirata con un occhio bendato) all'Uomo delle Caldaie de La città incantata (pirata calvo con baffoni e occhialini tondi neri), fino al Bluto di Popeye (capo di "Mamma aiuto").
La canzone interpretata da Madame Gina durante l'esibizione all'Hotel Adriano è "Le temps des cerises", celebre canzone scritta nel 1866 da Jean-Baptiste Clément (poi musicata nel 1868 da Antoine Renard), che il suo autore nel 1871 dedicò a una donna morta durante la Settimana di sangue, tragico epilogo della Comune di Parigi. Nella tradizione popolare francese la canzone è così rimasta strettamente legata alla memoria della Comune, diventando simbolicamente l'inno a posteriori di quel tentativo rivoluzionario.
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 Errori:.
Essendo il film ambientato in Italia e nell'Istria degli anni venti, tutte le scritte che compaiono nel film d'animazione sono in italiano, ma in alcuni casi presentano lievi errori ortografici. Per esempio, in alcune scene dell'officina "Piccolo S.p.a.", si legge in un cartello alle spalle del titolare: "NON SI FO CREDITO" ("fo" invece di "fa"), o sul "Giornale del Mare", sotto il titolo di prima pagina riguardante l'abbattimento dell'aereo di Porco Rosso, si legge "Vivo a morto?" (invece di "Vivo o morto"?). Nella scena al night club prima dell'arrivo di Porco Rosso si legge, sempre sul giornale, "Mamma aito" invece di "Mamma aiuto" e "L'bambie sano e sa..." con cui probabilmente si intendeva "Le bambine sane e sa...".
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Premi:.
1992 - Ishihara Yujiro Award ai Nikkan Sports Film Awards
1993 - 2 Mainichi Film Concours: "Miglior Film d'Animazione" ad Hayao Miyazaki, "Migliore Colonna Sonora" a Joe Hisaishi
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Note:
Le ultime voci danno quasi per certa la lavorazione di un seguito della pellicola che si chiamerà Porco rosso: The Last Sortie.

lunedì 27 febbraio 2012

Kramer contro Kramer (1979)


Un film di Robert Benton.
Con Dustin Hoffman, Meryl Streep, Jane Alexander (I), Justin Henry, Howard Duff.

Ieri sera ho rivisto Kramer contro Kramer... che dire... un grandissimo film recitato in maniera magistrale...
Bellissimo...

Riconoscimenti:

1980 - Premio Oscar
Miglior film a Stanley R. Jaffe
Migliore regia a Robert Benton
Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
Miglior attrice non protagonista a Meryl Streep
Miglior sceneggiatura non originale a Robert Benton
Nomination Miglior attore non protagonista a Justin Henry
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jane Alexander
Nomination Migliore fotografia a Néstor Almendros
Nomination Miglior montaggio a Gerald B. Greenberg
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1980 - Golden Globe
Miglior film drammatico
Miglior attore in un film drammatico a Dustin Hoffman
Miglior attrice non protagonista a Meryl Streep
Migliore sceneggiatura a Robert Benton
Nomination Migliore regia a Robert Benton
Nomination Miglior attore non protagonista a Justin Henry
Nomination Miglior attrice non protagonista a Jane Alexander
Nomination Miglior attore debuttante a Justin Henry
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1981 - Premio BAFTA
Nomination Miglior film a Stanley R. Jaffe
Nomination Migliore regia a Robert Benton
Nomination Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
Nomination Miglior attrice protagonista a Meryl Streep
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Robert Benton
Nomination Miglior montaggio a Gerald B. Greenberg
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1980 - Kansas City Film Critics Circle Award
Miglior film
Migliore regia a Robert Benton
Miglior attore protagonista a Dustin Hoffman
Miglior attrice non protagonista a Meryl Streep
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1981 - Premio César
Nomination Miglior film straniero a Robert Benton



lunedì 13 febbraio 2012

Cose dell'altro mondo (2011)


Regia Francesco Patierno
Sceneggiatura Francesco Patierno, Diego De Silva, Giovanna Koch
Casa di produzione Rodeo Drive
Distribuzione (Italia) Medusa Film
Fotografia Mauro Marchetti
Montaggio Cecilia Zanuso
Effetti speciali Pierfilippo Siena Metaphyx
Musiche Simone Cristicchi
Scenografia Tonino Zera
Costumi Eva Coen
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Interpreti e personaggi:
Diego Abatantuono: Mariso Golfetto
Valerio Mastandrea: Ariele
Valentina Lodovini: Laura Golfetto
Maurizio Donadoni
Sandra Collodel
Grazia Schiavo
Fabio Ferri
Fulvio Molena
Sergio Bustric
Laura Efrikian
Riccardo Bergo
Vitaliano Trevisan

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...ma che brutto film... sconclusionato, superficiale, irritante, lento...
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Parte da un'idea che potrebbe risultare anche originale per perdersi nello sconforto di una regia (Francesco Patierno) macchinosa, lenta, che non si addentra nel problema...
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La visione risulta irritante e senza un filo logico... a volte sfocia addirittura nell'assurdo/paradossale.

.Finale in linea con il film... pessimo.
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Da evitare.
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Note nemmeno troppo a margine (da Wikipedia):
Il film è stato finanziato con 1,3 milioni di euro di soldi pubblici, i detrattori del film hanno criticato il finanziamento pubblico...
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Il film è liberamente ispirato al film A Day Without a Mexican di Sergio Arau (in cui si immagina che, da un giorno all'altro, tutti la manodopera messicana a basso costo, svanisca nel nulla, lasciando dietro di sè, per ovvie ragioni, un'enorme crisi economica) del 2004 e ha ricevuto il riconoscimento di film di interesse culturale nazionale dal ministero per i Beni culturali.

mercoledì 8 febbraio 2012

French Kiss (1995)

Commedia Romantica
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Regia Lawrence Kasdan
Sceneggiatura Adam Brooks
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Interpreti e personaggi:
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Meg Ryan: Kate
Kevin Kline: Luc
Timothy Hutton: Charlie
Jean Reno: poliziotto francese
François Cluzet
Renee Humphrey
Michael Riley
Susan Anbeh: Juliette
Miquel Brown
Elisabeth Commelin




E' ormai un classico questa commedia diretta da Lawrence Kasdan e scritta da Adam Brooks.

Ottima storia che si avvale di due Big del cinema del calibro di Meg Ryan e Kevin Kline, particolarmente ispirati in questa pellicola.

Fra gli altri interpreti si fa notare (anche se relegato ad una piccola parte) Jean Reno.
Timothy Hutton non è classificabile... si fa notare unicamente per i vestiti davvero inclassificabili.

Immaturi (2011)




Genere commedia
Regia Paolo Genovese
Sceneggiatura Paolo Genovese
Produttore Marco Belardi
Casa di produzione Lotus Production, Medusa Film
Distribuzione (Italia) Medusa Film
Fotografia Fabrizio Lucci
Montaggio Patrizio Marone
Musiche Andrea Guerra

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Interpreti e personaggi:
Raoul Bova: Giorgio
Barbora Bobulova: Luisa
Ambra Angiolini: Francesca
Luca Bizzarri: Piero
Paolo Kessisoglu: Virgilio
Ricky Memphis: Lorenzo
Luisa Ranieri: Marta
Anita Caprioli: Eleonora
Giulia Michelini: Cinzia
Alessandro Tiberi: Ivano
Giovanna Ralli: Liole, mamma di Lorenzo
Maurizio Mattioli: Luigi, papà di Lorenzo
Aurora Giovinazzo: Penelope
Michele La Ginestra: Don Ottavio
Nadir Caselli: Crudeli

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Un film guradabile che offre giusto intrattenimento fine a se stesso.
Interpretazione dei vari attori sufficiente.

Non approfondisce nessuna tematica in particolare e privilegia il ritmo ai contenuti.
Poteva essere più curato... come ad esempio il tema dello scontro generazionale.
Paolo Genovese ne "La banda dei Babbi Natale” era stato più convincente.

martedì 7 febbraio 2012

L'Impero del sole (1987)




Regia Steven Spielberg
Soggetto J.G. Ballard (libro)
Sceneggiatura Tom Stoppard, Menno Meyjes (non accreditato)
Produttore Kathleen Kennedy, Frank Marshall, Steven Spielberg
Distribuzione (Italia) Warner Bros (1988)
Fotografia Allen Daviau
Montaggio Michael Kahn
Effetti speciali Industrial Light & Magic
Musiche John Williams
Scenografia Norman Reynolds
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Interpreti e personaggi
Christian Bale: Jamie "Jim" Graham
John Malkovich: Basie
Miranda Richardson: Sig.ra Victor
Joe Pantoliano: Frank Demarest
Nigel Havers: Dott. Rewlins
Leslie Phillips: Maxton
Masatō Ibu: Serg. Nagata
Rupert Frazer: John Graham
Emily Richard: Mary Graham
Peter Gale: Sig. Victor
Ben Stiller: Dainty


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1941 l'esercito giapponese invade la Cina.
Jamie Graham figlio di inglesi benestanti trapiantati a Shangai, durante uno sfollamento si perde.
Passa così dalla sua culla d'oro al doversela cavare durante la guerra sino alla detenzione in un campo di concentramento giapponese.
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Steven Spielberg dirige un Christian Bale ancora bambino, ma già in grado di regalarci una memorabile e convincente interpretazione.
Ottimo anche John Malkovich con il suo convincente Basie.
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Un Un capolavoro da vedere assolutamente... che altro dire...






Riconoscimenti:
1988 - Premio Oscar:
Nomination miglior scenografia a Norman Reynolds e Harry Cordwell;
Nomination migliore fotografia ad Allen Daviau;
Nomination miglior costumi a Bob Ringwood;
Nomination miglior montaggio a Michael Kahn;
Nomination miglior colonna sonora a John Williams;
Nomination miglior sonoro a Robert Knudson, Don Digirolamo, Tony Dawe e John Boyd;
1988 American Society of Cinematographers (ASC Award):
Vinto per Outstanding Achievement in Cinematography in Theatrical Releases ad Allen Daviau;
1988 - British Academy Film Awards (BAFTA):
Vinto migliore fotografia a Allen Daviau;
Vinto miglior colonna sonora a John Williams;
Vinto miglior sonoro a Robert Knudson, Don Digirolamo, Tony Dawe e John Boyd;
Nomination migliori costumi a Bob Ringwood;
Nomination migliore scenografia a Norman Reynolds e Harry Cordwell;
Nomination migliore sceneggiatura a Tom Stoppard;
1988 Christopher Awards:
Vinto miglior film a Robert Shapiro, Steven Spielberg, Kathleen Kennedy e Frank Marshall (produttori);
1988 - Directors Guild of America Award:
Nomination miglior regista cinematografico a Steven Spielberg;
1988 - Golden Globe:
Nomination miglior film drammatico
Nomination migliore colonna sonora originale a John Williams;
1988 - Grammy Award:
Nomination migliore colonna sonora originale a John Williams;
1988 - Kansas City Film Critics Circle Awards:
Vinto miglior regia a Steven Spielberg;
1987 - National Board of Review of Motion Pictures:
Vinto miglior film;
Vinto miglior 10 film;
Vinto miglior regia a Steven Spielberg;
Vinto miglior giovane attore rivelazione a Christian Bale;
1989 - Young Artist Awards:
Vinto miglior giovane attore a Christian Bale;
Vinto miglior film