I SOLITI SOSPETTI
(THE USUAL SUSPECTS)
Regia: Bryan Singer
Soggetto: Bryan Singer, Christopher McQuarrie
Sceneggiatura: Christopher McQuarrie
Fotografia: Newton Thomas Siegel
Scenografia: Howard Cummings
Montaggio: John Ottman
Musica: John Ottman
Produzione: Bryan Singer, Michael McDonnel
(USA,1995)
Durata: 105'
Soggetto: Bryan Singer, Christopher McQuarrie
Sceneggiatura: Christopher McQuarrie
Fotografia: Newton Thomas Siegel
Scenografia: Howard Cummings
Montaggio: John Ottman
Musica: John Ottman
Produzione: Bryan Singer, Michael McDonnel
(USA,1995)
Durata: 105'
PERSONAGGI E INTERPRETI
Dean Keaton: Gabriel Byrne
Verbal Kint: Kevin Spacey
Kuyan: Chazz Palminteri
McManus: Stephen Baldwin
Fenster: Benicio Del Toro
Hockney: Kevin Pollack
Kobayashi: Pete Postlethwaite
Edie: Suzy Amis
Verbal Kint: Kevin Spacey
Kuyan: Chazz Palminteri
McManus: Stephen Baldwin
Fenster: Benicio Del Toro
Hockney: Kevin Pollack
Kobayashi: Pete Postlethwaite
Edie: Suzy Amis
Chi pensa ancora che il cinema sia un mezzo di espressione che lascia lo spettatore in uno stato di pigra passività deve vedere il film di Bryan Singer. "I Soliti Sospetti" costringe lo spettatore a ragionare, a investigare, a competere con il film, per essere inesorabilmente battuto nel sorprendente finale, grazie ad un'opera di alta ingnegneria drammaturgia.
Bryan Singer e il suo co-sceneggiatore, Christopher McQuarrie - reduce da un'esperienza in un'agenzia investigativa - trasformano una buona idea di partenza in un infernale meccanismo manipolativo.
Cinque protagonisti “Soliti Sospetti”, vengono arrestati e sottoposti ad un confronto all'americana, a seguito del sequestro di un camion di munizioni. Tra loro, tutti ex-criminali schedati dalla polizia, spiccano Dean Keaton (Gabriel Byrne), un ex-poliziotto corrotto, che dopo essere scomparso nel nulla facendosi credere morto, sta cercando di rifarsi una vita rispettabile; e Roger Kint detto Verbal (Kevin Spacey), un piccolo truffatore zoppo.
Il film, attraverso una struttura complessa a forma di flash-back, inizia dalla fine- dalla morte di Keaton (per mano di un uomo misterioso di cui non vediamo il volto), per svilupparsi poi attorno al perno su cui ruota tutta la storia- l'interrogatorio di Verbal e la sua ricostruzione dei fatti.
Uno dei migliori thriller degli anni 90. Ottima la sceneggiatura e gli attori- a partire dai bravissimi Gabriel Byrne e Kevin Spacey (che per questa prova ha vinto l'oscar come miglio attore non protagonista). Una storia che coinvolge dall' inizio alla fine facendoci restare col fiato sospeso fino all' ultimo minuto.
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