Regia: Duncan Jones
Interpreti: Jake Gyllenhaal, Vera Farmiga, Michelle Monaghan, Jeffrey Wright, Russell Peters, James A. Woods, Michael Arden, Cas Anvar, Joe Cobden, Neil Napier, Gordon Masten, Craig Thomas, Susan Bain, Kyle Allatt
Durata: 93 min
Nazionalità: USA, Francia
Genere: fantascienza
Duncan Jones, figlio di David Bowie prende spunto da maestri quali Philip K. Dick e Hitchcock e da altri film quali l'esercito delle 12 scimmie, Minority Report e a quanto leggo da "Quantum leap"(serie degli anni '80/'90) per realizzare questo piccolo capolavoro.
La trama in 2 parole:
La mente di un militare viene rimandata indietro nel tempo a rivivere un attentato ferroviario al fine di evitarne altri.
E' un film poco reclamizzato ma davvero bello!
Il film si regge unicamente sulla storia e sull'interpretazione dei protagonisti senza troppi costosi effetti speciali.
L'idea del film quindi come detto è geniale, gli attori sono molto bravi e il finale lascia spunto a ragionamenti...
Dopo a ver visto questo suo 2° film, sono davvero curioso di vedere il suo primo lavoro: "Moon"
Commento sul finale:
Ho letto diversi siti in cui vengono mosse critiche sul finale e vengono elaborate mille teorie.
Questa è la mia:
Spoiler:-----------------Quando viene staccata la spina, Colter Stevens si sostituisce -in quella realtà parallela- al professore.
Prova ne è che il Protagonista pur continuare a vivere mentalmente nel corpo del Professore ha l'aspetto fisico di quest'ultimo.
Infatti nell'ultima scena davanti a quella specie di monumento a forma di sfera a specchio gigante, si vede che esteticamente ha l'aspetto del professore.
In pratica, quando viene premuto il pulsante, il fermo immagine serve ad indicare la creazione di una sorta di y temporale da quel momento.
In quella realtà, in quell'istante creata, Colter Stevens diventa fisicamente il professore (tra l'altro anche perchè non potrebbero coesistere nella stessa realtà 2 Protagonisti).
Altra prova è, sempre nel finale, l' sms che lui manda a Goodwin citando una frase dove lui diceva che il source code non era solo un simulatore, ma anche un creatore di mondi.